Camilla...In questi giorni sto ringraziando a gran voce il fato, la sorte, le cricostanze che mi hanno allontanato dall’Italia abbastanza e abbastanza a lungo per non stare lì a sentire le emerite stronzate delle solite vecchie bagasce in gonnella e cuffietta porporata.
Da qui, è quasi divertente leggere le parole di Ruini: "presto una nota impegnativa per tutti i cattolici". Per leggere l’articolo completo, fate click qui.
Il mio pensiero l’ho espresso più e più volte. Probabilmente è inutile che me la prenda con Ruini, che sicuramente non leggerà mai queste righe; però sì che posso prendermela con tutti coloro che, leggendo queste pagine, decideranno comunque di dare ascolto alla Chiesa.
No, la mia non è una anti-liberalità, né un fondamentalismo anti-clericale o comunista o quel che sia, bensì una semplice considerazione.
Di cosa stiamo parlando? Non di religione, ma di diritti. Diritti umani elementari. Se un gruppo di persone (i cattolici) decide di rinunciare liberamente e di propria spontanea volontà di rinunciare a questi diritti, sono liberissimi di farlo. Ma non sono per niente liberi di privane me.
Vi faccio un piccolo e semplicissimo esempio: i Testimoni di Geova rifiutano la trasfusione di sangue e il trapianto di organi, e fanno divieto ai propri adepti di praticare queste due cure; tuttavia nessuno mette in dubbio che persone non appartenenti a tale setta possano ricorrere come e quando vogliono a una trasfusione o a un trapianto; non solo: se un Testimone di Geova cercasse di impedire a qualcun altro – contro la sua volontà – di curarsi in questo modo, finirebbe in galera, e nessuno muoverebbe mai un dito per salvarlo dalla giusta pena. E quindi perché dovrebbe essere diverso per la questione dei matrimoni omosessuali, o delle coppie di fatto, pacs, dico o come si voglia chiamarli? Se un cattolico non vuole usufruire di questo diritto, è liberissimo di non farlo: se è gay, può continuare a reprimersi senza problemi, e se è etero si può tranquillamente sposare in chiesa. Non sarò certo io quello che tenta di impedirgli di farlo. E quindi perché lui dovrebbe impedire a me l’esercizio di un diritto che mi spetta alla luce di qualunque codice etico e comportamentale?
Ognuno è libero di privarsi di tutti i diritti che vuole, purché lo faccia per se stesso e sopra se stesso. Ma nessuno ha il diritto di privarne il prossimo.