I miei post si stanno diradando sensibilmente, ma non crediate che abbia intenzione di mollare. L’unico problema è trovare il tempo per tirare avanti.
Così, intanto che lo stereo mi passa in sottofondo un Bob Dylan piuttosto romantico, mi ritrovo a parlare di un film che mi ha colpito nel profondo: La mala educación, di Pedro Almodovar.
Ho sentito molti discorsi si questo film: qualcuno dice che, se fosse stato di qualunque altro regista, non avrebbe riscosso tutto il successo che ha effettivamente avuto. E secondo me questo è vero solo in parte. Perché, se è vero che il nome di Almodovar ha attratto più d’uno spettatore, è altrettanto vero che non si tratta di un film girato da un dilettante, ma da un regista che sa il fatto suo. Le scelte narrative sono, oltre che molto efficaci, anche molto interessanti: si hanno addirittura tre livelli di narrazione, e presente e passato si mescolano tra il filone principale del racconto e il film che i protagonisti girano sul racconto stesso, con un’opera di meta-cinema a mio avviso molto riuscita.
Molte scene sono un po’ crude, e sicuramente una persona come Rocco Buttiglione non apprezzerebbe mai questa, che invece, a mio avviso, è a tutti gli effetti un’opera d’arte. Tuttavia credo che nessuna delle scene guasti il concetto generale del film, come nessuna scena di battaglia de Il Signore degli Anelli guasta il contenuto dell’opera. Senza contare che, tutto sommato, anche le scene più “crude” sono trattate con quell’ironia tagliente e grottesca propria di questo regista, che riesce comunque a sdrammatizzare tutto.
Molti ancora si lamentavano del film dicendo che era una delle solite filippiche di Alomdovar verso la Chiesa Cattolica. No, non è vero nemmeno questo. Dell’educazione cattolica proprio non si parla. Si parla solo di un determinato prete, pedofilo e perverso, ma della dottrina in generale non si parla mai. E dal seguito della storia non emerge nemmeno alcun intento “generalizzante”: il film non può – a mio avviso – essere letto nella chiave di accusa nei confronti della Chiesa in generale.
Non mi resta che menzionare gli attori: a mio avviso tutti bravissimi, dal primo all’ultimo. E tutti molto credibili in ciascuno dei ruoli che interpretano.
Insomma, un film da vedere. Un film che fa riflettere. Vi troverete, ancora a distanza di settimane, a riflettere sul significato di un gesto, di una scena, di una frase, e a quale sarebbe stata la vostra reazione in quel determinato frangente…
Non ho parlato della trama perché non se ne può parlare senza rovinare l’intera visione del film, che è talmente ricco di colpi di scena da catturare l’attenzione dal primo all’ultimo fotogramma. Insomma, andate al cinema! Che ci fate ancora lì seduti?
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Perchè l’ho già visto,no?!Comunque l’ho trovato anch’io eccezionale.Forse troppo,forse con troppe cose,non so,non riesco arecensirlo.Dovrei rivederlo…Sottoscrivo tutto ciò che hai detto per il momento.
non sono d’accordo con la definizione che hai dato del prete.
Lo hai definito “pedofilo e perverso”.
Considerato che la pedofilia è già una forma grave di perversione, il fatto che tu abbia aggiunto un ulteriore accento sulla perversione, indica che OLTRE alla pedofilia vedi in quel personaggio un qualche aspetto malefico, malvagio.
Su questo io non sono d’accordo:
quel prete durante il film compie un gesto molto molto significativo.
Piange.
Mai nessun pedofilo rappresentato in tv piange.
E nella realtà men che meno.
Quel prete piange, quel prete è pedofilo, ma da un certo punto di vista AMA realmente Ignacio; quel prete è gay, è represso perchè non ha la possibilità, essendo uomo di Chiesa, di vivere apertamente la sua condizione. La sua condizione lo porta a sfogarsi sui bambini, e attenzione: non voglio giustificalo, ci mancherebbe.
Non esiste scusa per la pedofilia.
Ma quel parroco non continua, anche dopo essersi “spretato”, a comportarsi da pedofilo: si sposa, ha figli, si reinnamora di ADULTI.
Quel prete è anch’egli una vittima, dunque: una vittima della Mala Educacion che la cultura cattolica, così tremendamente oppressiva e coercitiva, infierisce su adulti e bambini, trasformando i primi in carnefici e i secondi in vittime, perchè la cultura cattolica non tollera le differenze, non tollera l’umanità insita nelle persone, non tollera ciò che non è compreso nei suoi dogmi.
Gay, trans, tossici, lesbiche, aborto, divorzio sono COMBATTUTI dalla Chiesa.
Guardacaso il traffico d’armi, di droga, la pedofilia di molti preti, gli affari con i nazisti, il “lavarsi le mani” nel caso dell’olocausto ecc, tutte queste cose non sono nemmeno considerate come “sbagliate” dalla Chiesa.
La Mala Educacion è questo.
Il Prete è una vittima come Ignacio, come il suo compagno da giovane, come la madre di Ignacio, come il fratello.
Tutti vittima di quel grande meccanismo che è la cultura cattolica, che nulla ha da invidiare a quella tanto odiata attualmente, quella Islamica, a livello di imposizioni, limitazioni della libertà personale, chiusura mentale e comportamenti al limite del criminale.
Giusto il discorso di Zar e mi trovo anche abbastanza d’accordo con la recensione di Pit. Più che nella riflessione sui temi già citati credo che la forza della pellicola stia nell’incredibile intreccio che ne è alla base. Constatavo qualche giorno fa con Marco (l’utente anonimo) quanto raro sia ai nostri giorni trovare una storia con cambiamenti di registro (se non di genere) così radicali e improvvisi. Senza contare che senza dubbio Almodovar come regista sa anche il fatto suo.
Un gran bel film che ha l’unica pecca di essere stato da me visto dopo due opere come “Collateral” e “Hero”: messo a confronto con due pellicole del genere non può che uscirne abbastanza “schiacciato”.
beh, io non ho visto i due film citati da Phemt, ma credo che essi non possano nemmeno essere paragonati con il film di Almodovar..
sarebbe come chiedersi se è troppo bello Heat – La sfida e Parla con lei..
mancano i termini di paragone.
Cmq Almodovar lo sto scoprendo in questi ultimi due anni, e devo dire che è davvero bravo.
Ma i termini di paragone ci sono, perchè fare finta che non esistano?
Perchè continuate a rinchiudere il cinema in piccole gabbie? I generi hanno una loro utilità perchè sono una facile classificazione, un modo veloce per capire “di cosa” parla un film. Ma i generi non esistono a priori, li abbiamo inventati noi, e nemmeno c’è un regola ben precisa per la quale questo è un thriller e questo un film comico; proprio “La Mala Educacion” è un esempio lampante di come una pellicola possa contenere al suo interno generi molto diversi fra loro. Quindi io dico che “Collateral”, chiamatelo Thriller, e “Hero”, chiamatelo “film d’azione” (riduttivissimo), sono cinematograficamente più importanti del film di Almodovar. Tutto qui.
ok, su questo sono d’accordo.
Esistono film cinematograficamente più importanti di altri, e lo stesso vale per la musica o la pittura.
Sono d’accordo.
Pensavo però intendessi dire che Collateral fosse “più bello” di La mala Educaciòn, ed è in questo caso che secondo me non si possono paragonare.
Sarebbe come dire che Star Wars è più bello di Forrest Gump.. ma ne abbiamo già parlato mille volte..
PIIIT, MI SPIEGHI COME FARE PER METTERE LE CATEGORIE?
Già…mi insegnia anche a me?
Ma come cavolo scrivo…?
Comunque “Collateral” E’ più bello di “La Mala Educacion”. Avevi capito bene.
Oh, insomma, Collateral non l’ho visto, ma La mala educaciòn sì, e mi è piaciuto tantissimo. I paragoni non mi interessano, ritengo che quel film fosse stupendo a priori. Per l’argomento trattato, per il modo in cui è trattato, per gli espedienti narrativi usati, per le interpretazioni degli attori…
Per quanto riguarda invece le categorie, la cosa è facile ma non facilissima. Per prima cosa andate su Strumenti, quindi Categorie. Selezionate “Sì” per associare una categoria ad ogni post; poi aggiungete tutte le vostre categorie nel form sotto.
Poi dovrete modificare il template.
Il tag <$BlogItemCategories$> va inserito nel template tra i tag <Blogger> e </Blogger>, preferibilmente dopo il link che apre i commenti. Io ho preferito andare a capo, perché le mie categorie hanno nomi abbastanza estesi, e se ne metto più d’una mi sconquassa tutto.
Il tag <$BlogCategories$> serve invece per visualizzare l’elenco delle categorie attive per il blog, e può essere inserita in un apposito menu laterale.
Questo è quanto…