Ma che tristezza! Sono io stesso il mio 3000esimo visitatore! Bah!
Ieri sera ne ho guardato un altro, di film. Mi sono sistemato a letto col portatile sulle ginocchia: ero veramente stravolto. E mi sono detto: perché non provare “Codice Swordfish”, che sembra bello?
Peccato che non mi sia piaciuto poi molto. Voglio dire, la realizzazione tecnica è buona, ok, e anche gli attori recitano molto bene. Ineccepibile. Però – sì, c’è un però! – disapprovo in toto l’idea di fondo che il “cattivo” che ha ucciso alcuni ostaggi e un numero sufficientemente alto di poliziotti risulti quasi un “buono”, come se fosse giusto andare in giro per il mondo ad ammazzar gente. Che poi le sue vittime siano terroristi è un altro discorso, ma non cambia il succo. Nessuno tocchi Caino. Nessuno ha il diritto di decidere della vita o della morte del prossimo.
Molti tra i vivi meritano la morte. E parecchi che sono morti avrebbero meritato la vita. Sei forse tu in grado di dargliela? E allora non essere troppo generoso nel distribuire la morte nei tuoi giudizi: sappi che nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conseguenze.
(J. R. R. Tolkien – Il Signore degli Anelli)
citare Tolkien sull’argomento “buoni e cattivi” è un po’ un autogol.. se c’è uno che divide il mondo in buoni e cattivi è proprio lui!!! Le parole di Gandalf che hai riportato sono sicuramente giuste, ma inserite nel contesto della storia del Signore degli Anelli sono veramente “retoriche” perchè assolutamente mai rispettate.
Vero,ma spesso un’approssimata interpretazione del libro l’ha bollato con etichette improprie.Giustissimo,nessuno è arbitro della vita di nessuno.E su col morale!Io sono la 3017…che sfiga…
Zar, ho paura che quello che dici sia piuttosto sbagliato.
Non è vero che Tolkien divide il mondo in buoni e cattivi. Perché c’è del male anche nei buoni (in Frodo, in Sam, nello stesso Gandalf, in Granpasso…) e del bene nei cattivi (pensa a Gollum e alla sua doppia personalità).
Il bello di quel libro, di quella “favoletta”, è proprio quello, il fatto che alla fine nessuno vinca, e tutti perdano, perché con la distruzione dell’Unico Anello tutto il mondo si indebolisce. Gli Elfi sono costretti a migrare verso altre terre, e tutto è pervaso di tristezza e di senso di morte.§
E comunque un conto è la distinzione tra buoni e cattivi – che comunque, come ho già detto, non è così netta – e un conto è l’arrogarsi il diritto di decidere sulla vita e sulla morte degli altri.
Per me il grande fattore di delusione di “Codice Swordfish” è il continuo rilanciare le carte in tavola. Il gioco cambia troppe volte e alla fine il tutto diventa quasi parodistico. Comunque clap clap alle tette di Halle Berry.
e invece ti sbagli tu. Primo perchè l’analisi che ho proposto non l’ho fatta solo io. Anzi, l’ho copiata da critici e scrittori (tra gli altri Umberto Eco) i quali hanno evidenziato come in Tolkien il mondo sia diviso in bianco e nero. Nero, male assoluto, senza possibilità di redenzione, senza autocoscienza, del mondo di Sauron, e bianco, giustezza, il Bene supremo dei suoi avversari. Ovvio che i personaggi abbiano un po’ di spessore psicologico (altrimenti sai che palle, se Frodo e gli altri fosseri dei santarellini perfetti) ma la trama, la storia, prevede la distinzione del Bene contro il Male, dicendo COSA è bene e cosa è male. Hai detto: “nessuno ha il diritto di decidere della vita e della morte del prossimo”. Tolkien fa morire il padre di Boromir perchè impazzito, perchè controproducente alla causa; Tolkien fa morire Gollum, cattivo da sempre (l’anello non fa che esaltare le caratteristiche di chi lo indossa) e non gli da redenzione alla fine, magari facendolo diventare “amico” degli Hobbit. I cattivi muoiono tutti, e i buoni vincono. E chi è che decide quali sono i cattivi? I Buoni. Cioè, una categoria di esseri viventi stabilisce a proprio giudizio che altri esseri viventi debbano morire. Mi dirai, gli Orchi di Sauron fanno lo stesso, decidono di ammazzare tutti per diventare i signori del mondo. E’ tutta qui la questione. Quando il rapinatore entra nella gioielleria e magari spara ad un gioielliere, lo ammazza e nessuno lo giustifica o lo autorizza. Ma ormai è successo: quello che è sbagliato è che, una volta accaduto il fatto, l’altro gioielliere insegua il rapinatore e lo ammazzi. Il fatto che uno ti faccia un danno, non ti autorizza a eliminarlo.
Ora, è ovvio che il Signore degli Anelli è una fiaba, e un finale con gli Elfi che festeggiano insieme agli Orchi la pace universale sarebbe stato ridicolo, ma la morale che sta sotto il film è esattamente quella che ti ho descritto poco prima.
Continuo a credere di essere nel giusto io; perché pure le mie idee non sono solo mie, ma di molti altri (compreso il critico cinematografico che ne ha parlato su La Stampa, e compreso Massimo Gramellini, che sullo stesso giornale pubblica sempre gli articoli di fondo).
E, se è vero che Gollum muore, è anche vero che, per tutto il tempo del film, come del libro, ci viene fatto capire che la sua “cattiveria” non è colpa sua: egli è completamente posseduto dall’Anello, ed è dall’Anello che prende la sua parte cattiva. E’ a causa dell’Anello che uccide il suo amico.
E non tutti i “cattivi” muoiono: non muore Vermilinguo (se non ricordo male), non muore Saruman… Quanto ai buoni che muoiono dopo aver cercato di possedere l’anello, o dopo essere impazziti e poi rinsaviti (mi riferisco a Boromir e a Theoden, re di Gondor) muoiono tutti da eroi.
Quanto a Denethor, padre di Boromir, è vero, la sua morte giunge quasi “liberatoria”, perché è quasi come se “meritasse di morire”, per la sua pazzia. Però, se ci pensi, egli tecnicamente non viene ucciso da Gandalf, ma si suicida, com’era sua volontà! Gandalf si limita a impedirgli di uccidere anche suo figlio Faramir!
Quanto al finale, non è vero che un finale diverso sarebbe stato ridicolo. Proprio perché il Signore degli Anelli è una favola, un lieto fine sarebbe stato più che naturale, e avrebbe davvero significato il trionfo del bene sul male. Invece così non è. Non si tratta di trionfo. Non è un finale bianco, è un finale grigio. Perché nulla sarà più come prima, quello che è stato non tornerà, e Bilbo, Frodo e tutti gli Elfi sono costretti a partire; e, se ci pensi, anche la storia tra Aragorn e Arwen, figlia di Elrond, non finisce con la gioia eterna, ma con la certezza della morte! E’ un amore che può andare avanti solo con una rinuncia, una rinuncia enorme, e che accetta con serenità l’inevitabilità del Fato, della Fine.
No, io sono convinto che il Signore degli Anelli non sia solo una favoletta con personaggi con un certo spessore psicologico. Io sono convinto che quel libro sia molto di più. Sicuramente un invito a riflettere.
Saruman muore, lo ammazza Vermilinguo. Nel film è stato tagliato per la versione in sala, torna in dvd.
Comunque non è un pò stupido iniziare le proprie discussioni citando tutti gli llustri personaggi che la pensano come voi? Sono le NOSTRE idee che contano, e non perchè le ha dette Umberto Eco o un critico della Stampa. Comunque io sto dalla parte di Pit.
Grazie Filo!
E’ vero, mi sono fatto prendere dal bambinesco gioco delle citazioni delle fonti 😉
Ora ricordo la fine di Saruman! Come ho fatto a dimenticare? Sarà che il libro l’ho letto due anni fa, e oramai sarebbe ora di una ripassatina (non fosse per le MIIIIILLEtrecentocinquantanove pagine). Comunque questo avvalora ancora di più la mia tesi, secondo la quale un personaggio negativo come Vermilinguo riesce addirittura a riscattarsi e a ribellarsi a chi lo teneva prigioniero. Forse anche lui, come Gollum, all’inizio non era poi così malvagio. Certo, è anche vero che Saruman muore ammazzato, e quindi questo contraddice quello che dicevo poc’anzi, tuttavia questo “dettaglio” non mi distoglie dalla mia tesi. Ora vado a cena, intanto ci penso su… 😉
la fonte l’ho citata per il semplice motivo che spesso se sono io a dir le cose, non viene data importanza, se invece le stesse cose le dice un “dotto” allora cambia di brutto.
Cmq io resto convinto che il signore degli anelli dia una visione della realtà un po’ troppo BIANCA E NERA, e lasci stare i grigi.